Questo sito usa i cookie di terze parti per migliorare i servizi e analizzare il traffico. Le info sulla tua navigazione sono condivise con queste terze parti. Navigando nel blog accetti l'uso dei cookie.

PIL: Italia in recessione tecnica. Forte preoccupazione per l’assenza di misure per il rilancio dell’economia e per gli aumenti dell’IVA nel 2020, 2021 e anni a seguire.

Valutazione attuale:  / 0
ScarsoOttimo 
Categoria principale: comunicati stampa
Categoria: politica, economia, società
Creato Giovedì, 31 Gennaio 2019 09:06
Scritto da Federconsumatori Campania
Visite: 551

Come preannunciato, i dati sull'andamento dell'economia del nostro Paese rivelano scenari allarmanti. Il PIL del IV trimestre 2018 segna -0,2% portando l'Italia in recessione tecnica.
Si tratta del peggior risultato da 5 anni. Un dato che desta estrema preoccupazione e che dovrebbe richiamare alla responsabilità tutti i membri del Parlamento. Allarme accresciuto dal fatto che, al di là dei continui proclami, il Governo nella Manovra di Bilancio non ha saputo dare alcuna risposta a tale andamento in termini di investimenti per la crescita e lo sviluppo.
A peggiorare la situazione si aggiunge la minaccia delle clausole di salvaguardia che, se non saranno scongiurate, porteranno l'IVA ordinaria al 22,3% nel 2020, al 23,8% nel 2021, con un aumento "per ciascuno degli anni successivi" del +1,5%.
Nel 2021 ha calcolato l'Osservatorio Nazionale della Federconsumatori che gli aumenti sull'aliquota ordinaria saranno di +192,00 Euro annui per una famiglia media e +224,00 Euro per una famiglia di 3 componenti.
Aumenti destinati a crescere di anno in anno del +1,5%... fino a data da destinarsi. Una vera e propria zavorra che pesa sulle famiglie, già alle prese con le conseguenze di una crisi che il Paese non riesce a lasciarsi alle spalle.
"È ora di voltare pagina. – Afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori – per questo saremo in piazza il 9 febbraio per rivendicare misure veramente efficaci e utili a rimettere in moto l'economia italiana."
Il primo passo in questa direzione è lo stanziamento di investimenti per la messa in sicurezza e modernizzazione delle infrastrutture, nonché per lo sviluppo tecnologico, che consentirebbero di imprimere un nuovo slancio al mercato del lavoro.
Non devono passare inosservati, infatti, tra i dati pubblicati oggi dall'Istat sull'andamento occupazionale, l'aumento dei disoccupati nel IV trimestre del 2,4% e l'aumento della disoccupazione giovanile al 31,9%, dati che testimoniano come questo versante richieda sforzi ed interventi che vadano ben oltre misure di carattere assistenziale.