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Rc Auto: addio alla tariffa unica? «Il governo fa gli interessi delle lobby» - INTERVISTA

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«Cosa ci si poteva aspettare da un Parlamento dove il 30 percento dei componenti siede nei consigli d'amministrazione delle compagnie assicurative?». Rosario Stornaiuolo, presidente Federconsumatori Campania, annuncia battaglia: «Se necessario ci rivolgeremo anche alla magistratura»
Tariffa unica nazionale: addio! Il governo fa marcia indietro e, di fatto, “reinterpreta” l'articolo 32 del decreto liberalizzazioni, che si proponeva di eliminare le forti disparità regionali sul costo dell'Rc Auto. Morale della favola: a Napoli anche gli automobilisti virtuosi continueranno a pagare le tariffe più alte d'Italia. All'articolo in questione («Per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive e oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte») è stata aggiunta una nota in cui si specifica che nelle differenziazioni tariffarie si deve tener conto «delle oggettive differenze di condizioni di rischio rilevate nei singoli territori». Insomma: a Napoli ci sono migliaia di incidenti, quindi i napoletani continueranno a sborsare fior fior di quattrini. «Il governo sta dando una mano alle lobby assicurative – dice ai nostri microfoni il presidente di Federconsumatori Campania, Rosario Stornaiuolo – ancora una volta si va contro gli interessi dei cittadini a tutto vantaggio dei poteri forti ben rappresentati in Parlamento».

Presidente Stornaiuolo, come si spiega questo voltafaccia governativo sulla tariffa unica nazionale?

Il ministro Passera si è preso la briga di “reintepretare” l'articolo originario contenuto nel decreto liberalizzazioni. Una cosa vergognosa! Di fatto, il ministro si è messo a disposizione delle compagnie assicurative per tutelare i loro interessi. Per questo chiediamo che si ripresenti in Parlamento e riproponga il decreto. I ministri le leggi le fanno, non le reintepretano!

Le lobby assicurative si confermano, ancora una volta, ben rappresentate in Parlamento?

Certo! Basti pensare che circa il 30 percento di coloro che ci rappresentano in Parlamento, siedono anche nei consigli di amministrazione delle compagnie assicurative. Senza contare tutti i deputati e senatori che hanno interessi nel brokeraggio, o quelli che fanno gli avvocati per le stesse compagnie. Insomma: stiamo parlando di una lobby fortissima che ha tutto l'interesse di bloccare la tariffa unica nazionale.

A quanto ammontano i danni subiti dai cittadini napoletani?

Pagare tre volte tanto rispetto alle altre zone d'Italia è solo la punta dell'iceberg. I danni economici che i cittadini devono sopportare ricadono anche sugli altri consumi. Primo fra tutti quello della benzina, le cui vendite sono scese del 16 percento negli ultimi mesi. Cosa su cui ha influito anche l'aumento indiscriminato del costo del carburante, altro problema non trascurabile. Non solo: i supermercati vendono molto meno perché sempre meno gente prende l'auto, preferendo ripiegare sui negozi più vicini a casa. I napoletani sono costretti a spendere per l'Rc Auto dei soldi che potrebbero essere utilizzati per rilanciare i consumi, mai così bassi dall'epoca del dopoguerra.

Ci faccia qualche esempio.

Prendiamo il caso delle imprese. Molte aziende hanno bisogno di un parco auto per funzionare. Queste vetture, ovviamente, devono essere assicurate. Pensate se questa fortuna con cui le assicurazioni fanno cassa venisse spesa in ricerca e sviluppo. Questo comporta un danno economico generalizzato, per le imprese e per i singoli. Napoli è ormai diventata, per tutti questi motivi, una delle città più care d'Italia.

Insomma: spendere soldi per assicurare la propria auto è diventato pressoché proibitivo?

C'è molta gente che ormai non riesce più ad assicurare la propria vettura. Senza contare il forte stimolo all'illegalità che una situazione del genere comporta. Molti pensano che sia meglio correre il rischio e non regolarizzare la propria auto, piuttosto che sborsare cifre così alte. C'è una miopia commerciale da parte delle compagnie assicurative che si spiega in un solo modo: a loro non frega niente dell'Rc Auto! Finché avranno risultati positivi in altri settori, come il ramo vita, e faranno quadrare i conti, questa situazione non verrà risolta da loro.

Quindi cosa resta da fare?

Federconsumatori continuerà la propria battaglia, chiedendo anche l'appoggio dei cittadini. Vogliamo che la politica si renda conto una volta per tutte del problema. In questo senso qualcosa si è mosso, con il Pd che ha presentato un'interpellanza parlamentare sulla questione che sarà discussa nei prossimi giorni. Un ruolo molto importante potrà giocarlo anche il Parlamento Europeo, che ha il potere di contrastare questi veri e propri cartelli formati dalle compagnie assicurative. Una situazione che è fuori da qualsiasi intento di legalità. Per tale motivo, se necessario, ci rivolgeremo anche alla magistratura. Una cosa è certa: nemmeno stavolta ci arrenderemo.


Enrico Nocera



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