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Deiulemar: dopo aver tirato la corda, scongiurano gli obbligazionisti di accettare il concordato

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Torre del Greco (Na) – Il tempo stringe per la Deiulemar. Gli armatori, dopo aver creduto per mesi, di avere il coltello dalla parte del manico ora, scongiurano gli obbligazionisti di accettare la proposta di concordato. Una proposta che ha già conosciuto due versioni anche se solo l’ultima, ufficiale. Dopo la proposta che prevedeva la restituzione del 30% del capitale, é giunta quella ufficiale che prevede il 52% del capitale ripartito tra contanti, obbligazioni e azioni. Proposta anche questa giudicata, a ragione, ridicola, da gran parte degli obbligazionisti. Gira voce che presto potrebbe essere fatta una proposta al rialzo da parte della Deiulemar, per evitare il fallimento, se non peggio. Sarebbero in corso fitti colloqui con vari rappresentanti degli investitori. A riguardo c’è anche qualche “malalingua” che teme accordi sottobanco, voci che girano in rete e in città, ma personalmente, non abbiamo elementi per dire se tali voci siano fondate e quindi ci asteniamo da commenti a riguardo. La Deiulemar, dunque, avrebbe giocato al ribasso, se una proposta migliore dovesse essere avanzata. Un modo di fare certamente irritante in quanto, la migliore proposta possibile andava fatta fin dalle prime battute. I soci, invece, si sono chiusi in un arrogante silenzio, prima di cercare, una volta con l’acqua alla gola e la Procura di Torre Annunziata alle calcagna, il dialogo. Un dialogo, attraverso interviste sulla stampa locale, con il sindaco e altri esponenti politici. Un tentativo volto esclusivamente a convincere gli obbligazionisti circa la bontà del concordato. Gli armatori hanno parlato alla gente con una mano sul cuore e l’altra ben salda sulla tasca. C’è dunque grande attesa sulla nuova proposta di concordato che potrebbe arrivare, anche se la delusione per gli obbligazionisti potrebbe essere forte. Una cosa è certa, le azioni non sembrano volerle nessuno e se Maviglia continuerà a insistere con questa soluzione, è probabile che dovrà rassegnarsi al fallimento. Un fallimento che non sarebbe necessariamente un male per gli obbligazionisti anzi, forse è l’unica strada per ottenere giustizia.