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Crisi Deiulemar, la proposta indecente degli armatori ai risparmiatori

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Corteo in città, poi la l'ipotesi-choc: concordato al 40% solo in azioni, perso il resto dei soldi

 

TORRE DEL GRECO -

L’incubo del fallimento, la richiesta di restituzione dei capitali, un fiume di rabbia che percorre le strade di Torre del Greco. E al termine di sei ore di tensione e scontri la proposta indecente che scatena la rivolta dei risparmiatori: «Entro il 17 aprile la Deiulemar presenterà un piano di rientro economico - le parole dei pochi delegati che hanno partecipato all'incontro con i fratelli Angelo e Pasquale Della Gatta, il comandante Giuseppe Lembo e l'amministratore unico Roberto Maviglia -. L'ipotesi è di presentare un concordato che oscilla tra il 30% e il 40%, ma tutte in azioni della New Company. Il resto è da considerare perduto». Una proposta choc che ha chiuso l'ennesima giornata terribile per i risparmiatori della Deiulemar, scesi in strada per chiedere la restituzione dei capitali versati nelle casse della compagnia di navigazione.

Il corteo era l’espressione del dissenso, perché a nessuno piaceva la prima ipotesi paventata dall’amministratore unico, Roberto Maviglia. Cioè la trasformazione in azioni societarie dei capitali e la restituzione in contanti solo del 5 per cento dei prestiti sottoscritti. «Solo i soldi», hanno urlato a lungo i risparmiatori, prima della doccia fredda arrivata intorno alle 22.

Una doccia fredda destinata a prolungare il braccio di ferro tra residenti-obbligazionisti e vertici della Deiulemar, finita nel baratro per la crisi dei noli e con un passivo che si aggira intorno ai 700 milioni di euro solo con i risparmiatori. Il corteo dei cittadini, partito da piazza Santa Croce, è finito davanti alla sede degli armatori, in via Tironi. Alla testa del corteo, il sindaco Ciro Borriello. Momenti di tensione in via Giovan Battista della Gatta, la strada che porta il nome del fondatore della Deiulemar. La polizia ha tentato di fermare il corteo, i manifestanti hanno tentato di forzare i blocchi. Poi è tornata la calma. La tensione è esplosa di nuovo davanti alla sede della compagnia.
Una delegazione di obbligazionisti, accompagnati dai rappresentanti dei comitati di protesta, sono stati ricevuti da Angelo e Pasquale della Gatta, i due armatori, e dall'amministratore unico, Roberto Maviglia. Dieci persone in tutto. Il sindaco Ciro Borriello, che aveva varcato i cancelli della sede della Deiulemar, è tornato indietro, rifiutandosi di partecipare all'incontro, visto che i vertici della Deiulemar hanno inibito la presenza di telecamere e giornalisti al faccia a faccia. Una scelta che la dice lunga sulla volontà di trasparenza delle tre famiglie di armatori che rischiano di mandare sul lastrico 13.000 famiglie e gambe all'aria l'economia di un'intera città.

 
 
 

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ALBERTO DORTUCCI
twitter @a_dortucci

29/03/2012