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LEGGE 40

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La Corte Costituzionale, ha esaminato il 22 maggio il divieto di fecondazione eterologa stabilito dalla legge 40, ed ha restituito gli atti ai Tribunali che l'avevano investita del caso, chiedendo di valutare la questione alla luce della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo pronunciata il 3 novembre 2011, sullo stesso tema.
La Consulta, in sostanza, invita i tribunali che avevano sollevato la questione (Firenze, Catania e Milano) a considerare la sentenza della Camera Grande della Corte di Strasburgo, che il 3 novembre scorso di fatto aveva giudicato legittimo vietare la fecondazione eterologa nei paesi comunitari.
La decisione di oggi della Consulta dunque non boccia la questione di incostituzionalità né dà un via libera definitivo alla legge 40.

La Corte Costituzionale ha deciso di riproporre ai giudici di primo grado la questione, dicendogli di tenere conto di quanto deciso dalla Corte di Strasburgo, la cui decisione è arrivata dopo che era stata sollevata dai tribunali la questione di costituzionalità. I giudici dovranno perciò rivalutare la questione e decidere se riproporre il giudizio di costituzionalità alla Consulta, perché secondo loro continua a sussistere un contrasto con la Costituzione italiana, o invece valutare che, alla luce della sentenza europea, l'incostituzionalità non esiste più.
La Consulta poteva dichiarare che il divieto di fecondazione eterologa è costituzionale, invece ha rinviato la questione ai tribunali ricorrenti invitandoli a tener conto della sentenza di Strasburgo. La Consulta ha respinto le tesi dell'avvocatura di Stato che sosteneva appunto la legittimita del divieto stabilito nella legge 40 e ha accolto invece i dubbi dei rappresentanti delle coppie richiedenti l'illegittimita' della norma.. La sentenza di Strasburgo è vero che sanciva la legittimità del divieto di eterologa, ma in modo parziale: si prescrive infatti ai singoli stati di adeguare la propria legislazione ai progressi delle tecniche. Ora i tribunali potranno riformulare l'eccezione di costituzionalità in maniera più precisa alla luce della sentenza di novembre della Corte europea, e ritornare alla Consulta, che a quel punto non potrà che dichiarare incostituzionale la legge 40.
La Federconsumatori e' pronta con i suoi legali ad affianchare la battaglia delle coppie che chiedono l'abolizione finalmente dei divieti espressi nella Legge 40 ripresentando la questione. Vogliamo inoltre gia' annunciare la possibilità di un ricorso per la violazione del diritto all'uguaglianza sancito dalla Costituzione italiana.

Rosario Stornaiuolo
Presidente Federconsumatori Campania
Salvatore Romano
Responsabile Legale Diritti Civili

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