Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà al provvedimento annunciato dal Consiglio dei Ministri, che ha disposto l'innalzamento dell'accisa sulla benzina di 2 centesimi al litro.
Un intervento che, purtroppo, alla luce della recente riforma della Protezione Civile ci aspettavamo, ma che speravamo il Governo fosse abbastanza saggio e responsabile da non attuare.
È doveroso stanziare tutte le risorse necessarie per la ricostruzione e la ripresa in Emilia, ma non a costo di dare il colpo di grazia all'intera economia nazionale.
Non dimentichiamo, infatti, che l'innalzamento del prezzo della benzina, che già costa agli automobilisti ben 516 Euro annui in più rispetto al 2011, agisce da potente moltiplicatore anche su tutti i prezzi di beni e servizi, a partire dai generi alimentari e dai beni di largo consumo che sono trasportati per oltre l'80% su gomma. Questo non potrà che avere effetti disastrosi sull'intera economia nazionale, già segnata da una profonda contrazione dei consumi.
Per affrontare l'emergenza del terremoto in Emilia sono necessari interventi più equi e strutturali:
- Un allentamento del patto di stabilità europeo;
- Un allentamento del patto di stabilità per i Comuni;
- Una maggiore tassazione sulle transazioni e sulle rendite finanziarie;
- Una maggiore tassazione sui grandi patrimoni.