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CRISI: IL NUOVO AUMENTO DELL’IVA E’ UNA SOLUZIONE SBAGLIATA POLITICAMENTE E MATEMATICAMENTE.

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Purtroppo quanto emerso dai dati sui conti pubblici e dai dati di Confindustria conferma le nostre preoccupazioni circa la situazione economica del Paese.

Con il potere di acquisto ridotto ormai allo stremo e con i livelli elevatissimi raggiunti dalla tassazione era più che ovvio, infatti, che i consumi si sarebbero ridotti drasticamente, comportando una diminuzione delle entrate.

"Bisognava, come abbiamo rivendicato in molte occasioni, varare misure più equilibrate, e non colpire così pesantemente il potere di acquisto." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Questi sono i risultati della politica depressiva attuata finora.

Quello che assolutamente e categoricamente non bisogna fare, ora, è proseguire in questo senso.

Aumentare l'IVA al 23% ed al 12% avrebbe effetti deleteri per la nostra economia.

Infatti, come avvenuto fino ad ora, si ridurrebbero ulteriormente i consumi, con le gravi conseguenze che tutti conosciamo sulla produzione, sull'occupazione e sui conti pubblici, le cui entrate, in questo modo, risulteranno sempre più basse di quello che ci si aspettava.

Si tratta di una soluzione sbagliata non solo politicamente, ma anche matematicamente.

L'unico modo per risollevare l'economia è puntare sullo sviluppo e sulla crescita, attraverso investimenti per lo sviluppo tecnologico e per la ricerca, oltre che una seria operazione di rilancio del potere di acquisto delle famiglie a reddito fisso.

Per trovare le risorse necessarie bisogna varare misure che non colpiscano ulteriormente le famiglie, ma a gire sul versante della lotta agli sprechi in tutti i versanti, da quello politico a quello istituzionale, sulla lotta all'evasione fiscale, sulla maggiore tassazione di grandi patrimoni, rendite e transazioni finanziarie, accelerando in tal senso sulla Tobin tax.