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SANITA’: STA VENENDO MENO IL DIRITTO ALLA SALUTE. NO ALLA DEMOLIZIONE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ED ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLE CURE.

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Il Censis conferma le nostre preoccupazioni sul futuro della sanità nel nostro Paese.
Dallo studio sulla sanità italiana emerge che 9 milioni di italiani non possono curarsi perché non sono in grado di sostenere la spesa necessaria. Il 77% degli italiani, inoltre, ricorre alla sanità privata per evitare le interminabili attese del servizio pubblico.
Dei dati agghiaccianti, che dimostrano come le politiche attuate dal Governo, insieme a Regioni ed aziende, non sono più in grado di garantire il diritto alla salute, alle cure ed all'accesso al sistema universalistico.

È sempre più incombente il rischio di veder sprofondare il nostro Servizio Sanitario Nazionale.

È necessario uscire del falso dilemma diritti/risorse, i diritti essenziali come quello alla salute non possono essere messi in discussione da nessuna esigenza di bilancio.

Abbiamo già denunciato gli effetti disastrosi della logica dei tagli, che non riducono costi e spese della sanità, né aiutano a contrastare corruzione, sprechi e malasanità.

Gli effetti negativi di tale politica sono invece evidenti: demoliscono il Servizio Sanitario Nazionale con gravi danni e discriminazioni, spingendo i cittadini a prestazioni e servizi privati.

La Federconsumatori conferma fermamente la propria contrarietà alla privatizzazione della spesa sanitaria ed alla riduzione del diritto e della qualità delle prestazioni.

Bisogna tornare ad investire sulla sanità, perché questo vuol dire crescita per il Paese, oltre che salute per i cittadini.

Produrre salute significa, infatti, più occupazione e maggiore qualità della vita. Una maggiore spesa sanitaria vuol dire, inoltre, più e prevenzione e più servizi territoriali socio-sanitari.