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“In Campania troppi parti cesarei sospetti”

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Prima denuncia del nuovo sportello regionale Sanità di Federconsumatori.

federconsumatori"In alcune cliniche convenzionate la percentuale di parti cesarei arriva al 92 percento e in regione si attesta complessivamente al 62 rispetto a una media europea del 13 percento. Il privato sanitario fa profitto a danno del pubblico e dei pazienti", denuncia il presidente di Federconsumatori Rosario Stornaiuolo che ha presentato nella sede della Camera di commercio di Napoli il nuovo sportello dedicato alle denunce sul malfunzionamento della Sanità. Presenti la vicepresidente nazionale di Federconsumatori Lylli Chiaromonte e l'assessore Sergio D'Angelo.

I tagli al sistema sanitario regionale sono il tema caldo. "In Campania usufruiamo di servizi sempre più carenti a fronte di un costo sempre più elevato delle prestazione. Siamo in Italia quelli che pagano di più con ticket che vanno dai 36 ai 50 euro. Ci sono tanti malati che vanno in ospedale e poi decidono di non farsi curare perché non hanno i soldi", racconta Alessandro Milo, legale di Federconsumatori e presidente di Odissea Onlus, "E' vero che esistono fasce protette, ma le esenzioni sono ridicole e spesso ne usufruiscono gli evasori". Nel mirino finisce soprattutto la sanità privata che usufruisce per svolgere funzioni pubbliche delle convenzioni regionali: "In questa regione il diritto costituzionale alla salute è negato di fatto ai poveri", attacca Stornaiuolo, "Le cliniche private si arricchiscono sempre di più a fronte del impoverimento del pubblico, dello stop all'assistenza domiciliare, della chiusura dei consultori e dei centri di salute territoriale". Una posizione sostenuta dall'assessore alle Politiche Sociali Sergio D'Angelo: "Assurdo pensare che chi per costituzione è votato al profitto all'improvviso diventi votato all'interesse pubblico – dice -. Occorre ripensare l'intero sistema sanitario, i tagli alle voci di bilancio in questo settore diventeranno costi molto più gravosi in altri ambiti".

Una prima denuncia s Federconsumatori l'annuncia sulla sproporzione tra il numero di parti cesarei effettuati nelle cliniche Campane e la media nel resto d'Italia: "Vengono praticati indiscriminatamente, soprattutto nelle cliniche, costringendo le donne a una spesa superiore e a doverne poi ricorrere anche nelle successive gravidanze. L'esempio concreto di come il privato alimenti se stesso", sostiene Stornaiuolo, "presenteremo al presidente Caldoro un report natalità per chiedere ragione del suo mancato intervento". Sul caso Campania punta il dito la vicepresidente dell'associazione Chiaromonte: "I tagli e i disservizi riguardano tutto il Paese, ma qui si è giunti a livelli non più sostenibili. Abbiamo raccolto racconti di donne che per un'analisi ospedaliere al seno devono attendere otto mesi. E testimonianze surreali: come quella di una ragazza che per un'ecografia prenatale dovrà aspettare nove mesi".

L.R.

 

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