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Federconsumatori: “Kindle-Amazon, gabbia dorata”

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Mp3, romanzi digitali, film regolarmente scaricati, una sterminata libreria digitale multimediale rischia di non poter essere donata o lasciata in eredità ai propri figli, al contrario dei libri di carta o dei cd. Le regole sulla proprietà digitale sono scritte per bloccarne la condivisione ma stanno ponendo un problema: quello della trasmissione ad altri di quanto acquistato. Senza contare le modalità d'uso restrittive degli e-reader Kindle di Amazon. È quanto denuncia oggi Federconsumatori dicendo che "Kindle-Amazon è una gabbia dorata. Chi esce perde tutto".

"L'avvento degli e-book e dei relativi lettori ha rivoluzionato il mondo della lettura, sollevando non pochi dubbi e criticità – afferma Federconsumatori – Fino a ieri, infatti, acquistando un libro di carta (o un CD) se ne diventava proprietari a tutti gli effetti: si poteva decidere di regalarlo ad un amico o darlo in eredità. Se questi stessi contenuti divengono digitali, però, i diritti connessi possono scomparire del tutto od essere molto limitati. Particolarmente critico caso degli e-reader Kindle di Amazon, le cui modalità d'uso fortemente restrittive hanno portato a chiedersi se sia legittimo limitare la fruizione di e-books acquistati su Kindle store ad un'unica categoria di lettori, ovvero la serie Kindle by Amazon". Federconsumatori denuncia che i vincoli di Amazon comportano la perdita degli ebook legalmente acquistati se si decide di leggerli su un supporto di marca diversa e che "l'impossibilità di poter separare il contenuto digitale dallo strumento di lettura impedisce la "portabilità" dei contenuti su altri tipi di supporti e conferisce indebiti vantaggi commerciali ad Amazon, penalizzando la concorrenza nel settore dell'editoria digitale e limitando il diritto dei clienti". Per l'associazione, tutto questo andrebbe oltre la tutela del diritto d'autore, rispettato nell'acquisto su Kindle Store ma che non sarebbe affatto violato se quanto acquistato venisse letto su un e-reader diverso.

Il realtà, il problema è piuttosto complesso perché in questi casi si va oltre l'esperienza della lettura di un libro su carta: è una esperienza di fruizione del contenuto diversa, quella messa a disposizione dai nuovi dispositivi tecnologici. Tanto è vero che il formato Kindle è chiuso ma allo stesso tempo funziona su tutti i sistemi che hanno un software dedicato, per dirla in modo semplice: quindi sulle app, sul Mac di casa, sul browser, sui supporti dotati dell'adeguato plug-in. Tutto questo, a fronte dell'acquisto di ebook a prezzi molto bassi. L'approccio è diverso, il sistema dà qualcosa in meno e allo stesso tempo dei vantaggi: permette ad esempio di riprendere sul pc la lettura dal libro esattamente dal punto in cui si era rimasto, senza il rischio di "perderlo" su un autobus.

Oltre a questo tema, certamente da approfondire, c'è il problema dell'eredità digitale: è legittimo impedire che i contenuti digitali acquistati legalmente siano donati o ereditati? Ad oggi, afferma Federconsumatori, sembra infatti che i file musicali o gli ebook rimangano "per sempre" alle case distributrici mentre rimane una specie di "noleggio a lunghissimo termine" al cliente, dato che i file scaricati devono restare nei vari clouds o comunque su un dispositivo associato a un account autorizzato. Come si fa allora a donare i file?

Se si ha una biblioteca multimediale molto ampia, queste limitazioni impedirebbero di lasciarla sia in eredità sia in dono. Spiega Federconsumatori che si impedirebbe lo stesso dono ad altre persone – fondato non sulla copia ma sulla cessione del bene – e che "di questo passo potrebbero diventare illegali le relazioni sociali fondate sulla sola gratuità e la reciprocità, come il dono, mentre resterebbero permesse solo quelle basate sul mercato e sullo scambio economico".

Anche in questo caso, per l'associazione non si può invocare la tutela del diritto di proprietà intellettuale perché non c'è riproduzione dei file o degli ebook ma solo trasmissione del contenuto digitale acquistato, che verrebbe donato da una persona all'altra. "Tutti quesiti che abbiamo posto all'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, sollecitando un suo intervento in materia e un confronto con Amazon per chiarire e tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini", afferma l'associazione.

@sabrybergamini

 

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