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Pubblicità ingannevole: Fiat multata di duecentomila euro

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Il malcontento dei consumatori fa scattare l'operato dell'Antitrust. Lo spot pubblicitario trasmesso quest'estate ometteva le clausole per adempiere all'offerta, violati gli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo. Sanzione amara per la Fiat che risponde: "Avevamo modificato lo spot!".

La tanto acclamata offerta "Fiat blocca il prezzo del carburante ad 1 euro al litro" sembra essersi in realtà rivelata come un vero e proprio boomerang mediatico. E' questo quanto si evince dal rapporto dell'Autorità Garante della Concorrenza del Mercato, secondo la quale il piccolo spot del Lingotto è da definirsi pubblicità ingannevole: "Una pratica commerciale scorretta ai sensi degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo" sanzionata con ben 200.000 euro di multa. Alla base di queste polemiche sembrano dunque esserci gli stessi consumatori che, rivoltisi presso le stesse associazioni a loro tutela per lamentarsi della scarsa chiarezza dell'offerta e delle clausole previste nella promozione ma non evidenziate negli spot mandati in onda durante la stagione estiva, già a partire dal mese di giugno fecero scattare l'allarme Antitrust.

L'offerta - di cui abbiamo già avuto modo di parlare in occasione del lancio commerciale, metteva a disposizione dell'utente uno sconto di circa il 50% sul carburante (GPL e metano esclusi) valido fino al 31 Dicembre 2015 e per un'ammontare di litri che variava a seconda dell'auto acquistata. Prendendo in analisi una Bravo Mulijet si aveva diritto a 2.000 litri di gasolio, ossia il corrispettivo di 45.000 km di percorrenza. Il tutto passava quindi per una Card ed un PIN (ad essa collegata) consegnati entrambi all'atto dell'acquisto e da poter esibire presso tutte le stazioni di servizio IP inerenti all'iniziativa, circa 3.700 pompe di benzina in tutta Italia dove effettuare rifornimento al prezzo di 1 euro al litro.

I capi d'accusa - clausole che però non sembrano esser state ben esposte dalla Fiat in quanto diversi consumatori, incentivati dalla gratificante offerta osservata in TV, presentandosi nei concessionari più vicini si sono ritrovati ignari della stessa esistenza. Proprio questa lacuna è dunque ciò che sta alla base delle accuse lanciate dall'Antitrust, nello specifico la violazione di tre articoli del codice del commercio: il n.20 che vieta le pratiche scorrette, il n.21 che vieta i messaggi ingannevoli ed il n.22 che vieta i messaggi ingannevoli attraverso le omissioni di informazioni. Secondo l'Unione Nazionale Consumatori la Fiat è dunque colpevole di non aver specificato che: dall'offerta erano escluse le vetture bi-fuel, occorreva ritirare ed utilizzare una specifica Card, soli alcuni distributori della compagnia IP avevano aderito all'offerta, il numero di litri di carburante era limitato.

La Fiat si difende - secondo il più noto costruttore italiano lo spot pubblicitario era stato corretto e modificato al fine di lasciare per più tempo esposta la segnalazione delle condizioni che sancivano la validità dell'offerta, mentre tutte le altre informazioni erano facilmente reperibili in concessionaria o sullo stesso sito internet. Inoltre, per valutare l'operato l'Antitrust pare abbia sollecitato il parere dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, la stessa che a novembre aveva espresso un parere negativo sull'operato della Fiat. Scelta giusta o sbagliata, di parte o meno che sia, la multa di 200.000 euro dovrà essere pagata entro 30 giorni dalla notificazione del provvedimento disciplinare riportato all'interno del sito agcm.it.

di Luigi Ruggiero

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