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Conti in rosso salati, Federconsumatori ‘chiama’ Governo e Abi

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La chiamano già la 'beffa dei conti in rosso'. In effetti è proprio così. Secondo alcuni calcoli che l'Università Bocconi ha realizzato per il Corriere della Sera, sconfinare sul proprio conto corrente può costare caro: sforare di 501 euro per un solo giorno costa in media 33,10 euro, con il picco di 50,25 euro al Monte dei Paschi, seguito da Unicredit (50,23 euro). Aumentare i giorni di sconfinamento non fa lievitare di tanto la spesa: 35,31 euro nella media delle sette banche prese in considerazione e 52,55 euro il picco (sempre dell'Mps in attesa di riassetto patrimoniale). E se invece e si sconfina di mille euro? Si spendono in media 33,34 euro per un solo giorno e 37,76 euro per dieci giorni. Il massimo è ancora di Mps e Unicredit, che per un giorno di sconfino chiedono rispettivamente 50,51 euro e 50,46 euro, e per dieci giorni 55 euro ciascuna.

A rendere la pillola ancora più amara, il fatto che la Commissione di Massimo Scoperto è stata cancellata nel 2012 ma è stata sostituita da un'altrettanto cara Commissione d'istruttoria veloce. Cambia il nome ma non la sostanza, come fa notare Federconsumatori: "Un comportamento intollerabile, ai limiti dello strozzinaggio, che tra l'altro non trova alcuna giustificazione nell'attuale situazione in cui versano le banche. Infatti i titoli e le obbligazioni dei maggiori istituti volano in borsa".

Inoltre – aggiunge l'Associazione – le banche continuano ad incassare lauti guadagni sia grazie all'ingiustificato aumento dello spread sui mutui (passato in pochi anni dall'1 al 3%, con un crescita inversamente proporzionale a quella dei tassi di riferimento Euribor e Eurirs), sia grazie all'applicazione di costi dei mutui e dei conti correnti ai livelli più elevati d'Europa.

Federconsumatori chiede che il Governo e l'ABI intervengano il prima possibile, per definire un immediato calmieramento dei costi ed avviare una seria politica di confronto con quanto avviene in tale settore a livello europeo.

 

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