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BENEVENTO. Revoca del provvedimento di de medicalizzazione su 12/h della postazione 118 di Limatola.

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FEDERCONSUMATORI CAMPANIA RICHIEDE CHE TALE IMPORTANTE PASSO SIA SOLO IL PRIMO DI UN PERCORSO CHE CONSENTA DI PERVENIRE AD UN POTENZIAMENTO DELLA RETE DI EMERGENZA NELL'AREA BENEVENTANA

Federconsumatori Campania ha da tempo intrapreso iniziative volte a contrastare un processo silente di demedicalizzazione e privatizzazione del servizio di 118. Se infatti si esamina la questione con più ampia veduta sull'intero territorio regionale tali processi risultano del tutto evidenti. I cittadini devono sapere che esiste un regolamento sugli standard minimi ospedalieri, finalizzato ad un "dimagrimento" del SSN, dal quale si desume paradossalmente che la proporzione numerica tra popolazione e numero di ambulanze di soccorso avanzato in un'area montana così vasta è del tutto insufficiente ed inferiore ad ai livelli minimi. E' di comune esperienza di tutti i cittadini del Beneventano, ma non solo, che nelle aree extra-urbane, non certo per mancanza d'impegno da parte degli operatori, non si sia materialmente in grado di garantire un intervento entro 20 minuti in un codice rosso. Ma e' legge di natura, e non degli uomini, che in 8 minuti in caso di arresto cardio-circolatorio, si verifica la morte cerebrale. Il tempo è essenziale parametro nella valutazione dei soccorsi d'emergenza. Ed allora a cosa serve mantenere in piedi un sistema che non è strutturalmente adeguato alla sua funzione di soccorso e di salvataggio di vite umane? Queste domande vengono provocatoriamente poste dal Presidente provinciale e regionale di Federconsumatori Campania, Vincenzo Mucci e Rosario Stornaiuolo, auspicando che sulla questione si mantenga la dovuta attenzione e che la cittadinanza prenda coscienza, specie in alcune aree, della sostanziale negazione di un servizio pubblico essenziale del quale hanno necessità e diritto. Se pertanto s'intende ricorrere a postazioni di 118 de-medicalizzate, magari affidate a privati, queste devono essere integrative e non sostitutive della rete già esistente e numericamente contenute nei limiti previsti dalla legislazione regionale. Ricordiamo altresì a noi tutti che, allo stato, gli infermieri nell'attività di soccorso non sono abilitati dalla legge a sostituire il medico nelle sue competenze, se non in casi eccezionali, addestrati ed autorizzati dal responsabile del servizio, ed, in ogni caso, non possono fare la diagnosi, attività fondamentale per indirizzare con tempestività il paziente verso la struttura più rispondente alle esigenze curative della persona soccorsa. E' per tale ragione che l'associazione a ritenuto, a mezzo dell'Avv. Carlo Spirito, responsabile dello sportello sanità dell'associazione, di procedere all'invio di un formale atto di diffida, ben lieta di un ripensamento da parte dell'azienda sanitaria che, ci si augura, esprima la presa di coscienza delle gravi carenze del sistema d'emergenza e dell'esigenza di un suo potenziamento.

 

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