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TARI: il MEF apre la strada dei rimborsi. Inaccettabile scaricare sui cittadini l’onere di richiedere la restituzione degli importi indebitamente pagati.

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"Con riferimento alle pertinenze dell'abitazione, appare corretto computare la quota variabile una sola volta in relazione alla superficie totale dell'utenza domestica". È quanto precisa il Mef in una circolare sulla Tari. "Un diverso modus operandi da parte dei comuni non troverebbe alcun supporto normativo" – aggiunge il Ministero, specificando che: "Qualora il contribuente riscontri un errato computo della parte variabile della tassa sui rifiuti effettuato dal Comune o dal soggetto gestore del servizio può chiedere il rimborso del relativo importo in ordine alle annualità a partire dal 2014, anno in cui la TARI è entrata in vigore".
Ecco, così, che il Ministero dell'Economia dà il via alle procedure per chiedere i rimborsi.
"Scaricare sui cittadini l'onere di richiedere il rimborso di quanto è stato loro ingiustamente addebitato è, a nostro avviso, un comportamento inaccettabile." – dichiara Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori. "I comuni dovrebbero essere in grado di restituire automaticamente quanto hanno percepito indebitamente."
Riteniamo sia comunque indispensabile un confronto con l'ANCI affinché si aprano a livello territoriale dei tavoli di confronto per definire la riorganizzazione del sistema di raccolta, che preveda un abbassamento dei costi di gestione.
Fin dal primo momento, infatti, abbiamo sollecitato l'ANCI a confrontarsi su questa delicata questione, per delineare un piano per la restituzione di quanto dovuto ai cittadini, che fosse sostenibile per i Comuni e che, soprattutto, non finisse per gravare sulle aliquote applicate in futuro. Siamo estremamente preoccupati, infatti, relativamente ai possibili rincari indiscriminati sulla TARI nel prossimo anno: si finirebbe, così, per far pagare ai cittadini i rimborsi di quanto prelevato dai Comuni con la doppia computazione della quota variabile sulle pertinenze.
Rimaniamo, fiduciosi, in attesa di una risposta da parte dell'Associazione dei Comuni, finora ancora non pervenuta.
Intanto la Federconsumatori, attraverso la sua capillare rete di sportelli diffusa sull'intero territorio nazionale, è a disposizione di tutti i cittadini coinvolti, per richiedere il rimborso della quota pagata, ma non dovuta, della TARI sulle pertinenze.

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