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Coronavirus: spese improponibili per mascherine e guanti. Necessario distribuire ai cittadini gratuitamente i dispositivi medici necessari ad affrontare la fase 2.

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Categoria principale: comunicati stampa
Categoria: politica, economia, società
Creato Venerdì, 24 Aprile 2020 19:47
Scritto da Federconsumatori Campania
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In attesa di tale misura si adotti un prezzo imposto e contenuto.

 

Non si parla altro, in questi giorni, che della fase 2 e della ripartenza.
Quello che ci preoccupa, però, è arrivare preparati a tale appuntamento, senza dover assistere a disagi e fenomeni speculativi come è avvenuto in passato.
In tal senso molti cittadini ci segnalano, da giorni, i costi ancora spropositati delle mascherine e dei dispositivi di sicurezza quali i guanti.
Seppure meno assurdi di quelli di cui siamo stati testimoni all'inizio dell'emergenza, i prezzi delle mascherine rimangono, non solo online ma anche presso farmacie e parafarmacie, estremamente elevati: mascherine chirurgiche vendute a 2,50-4 Euro l'una, mascherine ffp2 vendute a 12-14 Euro l'una.
Analoga questione per i guanti: una confezione da 100 pz costa dagli 8 ai 12,50 Euro.
Prezzi che variano notevolmente da esercizio a esercizio, anche a distanza di pochi metri.
Facendo un breve calcolo, cambiando almeno 2 mascherine chirurgiche al giorno, una famiglia di tre persone arriverebbe a spendere circa 300 Euro, oltre 750 Euro sarebbe invece la spesa da sostenere usando le mascherine ffp2 (1 al giorno).
Costi improponibili e insostenibili, che per nessuna ragione devono essere addossate ai cittadini.
Ci uniamo all'appello di Federfarma che chiede un prezzo fisso e contenuto per le mascherine.
"Dal momento che è necessario indossare tali dispositivi e sarà necessario farlo per lungo tempo, è necessario disporre misure a sostegno delle famiglie: la scelta più equa sarebbe quella di dotare i cittadini di tali dispositivi gratuitamente. – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori - In attesa di tale provvedimento è indispensabile disporre un prezzo imposto e basso, agendo anche su una riduzione della tassazione."
Ricordiamo a tutti i cittadini che le spese sostenute per tali dispositivi medici, nella cui ricevuta è riportato il proprio codice fiscale, possono essere portati in detrazione nella dichiarazione dei redditi, è bene pertanto conservare attentamente le ricevute.