L’ emendamento approvato aveva un obiettivo chiarissimo: cercare di porre rimedio ad una situazione che in alcune zone del Sud aveva toccato livelli drammatici.
Si voleva quanto meno per gli automobilisti virtuosi cercare di metterli su un piano di parità sul territorio nazionale.
La norma come era scritta poteva far nascere dubbi perché non era menzionata la parola” territorio”.
L’Ania aveva subito dato l’interpretazione più vantaggiosa ed è naturale, quello che invece non è assolutamente condivisibile è l’atteggiamento del Ministero che purtroppo si è allineato, come avviene spesso, sulle posizioni delle Compagnie.
Ma se il problema esiste e c’era stato il tentativo di porre rimedio, si doveva intervenire cercando di trovare soluzioni. Purtroppo in questo modo si svuota la norma ma non si risolve il problema.
Ormai è tempo di intervenire in modo risolutivo su un sistema bonus/malus che è sempre di più diventato un sistema malus/malus.
La situazione in alcune zone del Sud ormai è insostenibile.
Gli abusi che le compagnie commettono ai danni degli assicurati con disdette strumentali, svuotando la legge dell’obbligo a contrarre, sono ormai una norma.
Il governo deve intervenire immediatamente con una riforma complessiva e non con interventi parziali. Basta con interventi a senso unico quando si toccano interessi forti di Banche e Assicurazioni.
Quando invece si tratta di intervenire a favore dei pensionati, dei lavoratori dei salariati da parte del governo non c’è mai un intervento a loro favore.