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INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU ASSICURAZIONE RC AUTO - DISPARITA' TARIFFARIE

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Riceviamo e pubblichiamo

Interrogazione parlamentare presentata da: Annamaria Carloni, Teresa Armato, Alfonso Andria, Franca Chiaromonte, Vincenzo De Luca, Maria Fortuna Incostante.


Al Ministro dello Sviluppo Economico
Premesso che :
il decreto-legge liberalizzazioni, decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività", convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, L. 24 marzo 2012, n. 27, in materia di assicurazioni ha previsto, tra le altre, una disposizione diretta a uniformare la tariffa rc auto in tutto il territorio nazionale, eliminando così le rilevanti disparità di prezzo esistenti tra le diverse regioni italiane;
per la precisione è  l'articolo 32, comma 3-quinquies, del citato decreto a stabilire che "per le classi di massimo sconto, a parità di condizioni soggettive ed oggettive, ciascuna delle compagnie di assicurazione deve praticare identiche offerte";
tale norma, oggi in vigore, deriva dall'approvazione di un emendamento, in commissione Industria del Senato, sostenuto dal  gruppo del Partito Democratico che impegna le  compagnie assicurative a praticare una tariffa unica, rendendo espliciti i benefici premiali per gli assicurati virtuosi;
il 19 aprile 2012 l'Isvap ha inoltrato alle Imprese di assicurazione che esercitano la r.c. auto in Italia, con sede legale in Italia o in un altro Stato membro dello S.E.E. o terzo rispetto allo  S.E.E., nonché per conoscenza al Ministero dello Sviluppo Economico e all'ANIA, una circolare esplicativa delle  norme, contenute nel citato decreto in materia di assicurazione obbligatoria r.c. auto, che  hanno immediato impatto sui consumatori;
tra queste ultime, al paragrafo 4, si fa riferimento proprio all'art. 32 che lo stesso Istituto di Vigilanza  definisce "norma di non facile interpretazione" per la quale - si legge nella circolare - " data la delicatezza e la rilevanza della questione, è stata acquisita l’interpretazione del Ministero dello Sviluppo Economico";

il Ministero, infatti, con nota del 18 aprile 2012 aveva fornito all’Autorità l’interpretazione dell'art.32, poi riportata nella circolare stessa, che recita: " una ragionevole e legittima interpretazione della norma , dovrebbe includere nelle differenziazioni tariffarie possibili anche per le classi di massimo sconto, quelle legate alle oggettive differenze delle condizioni di rischio rilevate nei singoli territori (frequenza dei sinistri , livello dei risarcimenti ,eccetera)";
la diffusione della suddetta nota a mezzo stampa (v.Corriere del Mezzogiorno 26 aprile 2012) ha creato sconcerto e motivate  reazioni critiche da parte delle associazioni dei consumatori, nonché delle autorita' e delle istituzioni locali  napoletane;
varie agenzie e tra queste uno studio del portale "Super Money" mettendo a confronto le tariffe per la responsabilita civile di 25 compagnie assicurative, fotografano   la situazione attuale che vede un cittadino napoletano pagare circa il 240% in piu' di un cittadino di Milano o Padova , considerati  in prima classe di merito e senza incidenti negli ultimi 5 anni, con un costo medio della polizza RC auto che varia da 1000  euro nel primo caso , nell'area partenopea , a 300 euro   nelle zone del nord;
considerato che
La  interpretazione sopra citata   del decreto configura  una discriminazione palese della maggioranza dei cittadini onesti e virtuosi del Meridione d'Italia, che senza alcun ragionevole  addebito a loro carico  vedono progressivamente  lievitare il costo dell’assicurazione della vettura  rispetto ai residenti in altre regioni italiane.  Tale irragionevole addebito si somma  peraltro ad importi altrettanto maggiorati al sud   per il pagamento del bollo auto ( a Napoli, 40% in piu che a Roma ), così che  l' abnorme livello raggiunto dalle tariffe concorre a diffondere comportamenti elusivi e zone di ampia evasione.
Visto che:
Isvap dovrà intervenire concretamente per impedire il ribaltamento di costi ingiustificati  su tutti i cittadini , siano essi " virtuosi" piuttosto che "viziosi" , secondo evidenti pregiudizi di "generalizzata disonesta' "  a danno di precise aree territoriali del paese;
Si chiede
Al Ministro di riferire in aula sulle motivazioni di una interpretazione della norma   che penalizza una buona parte della popolazione Meridionale e sulle  iniziative che si intendono intraprendere per ripristinare diritti violati ed effettiva parità di trattamento per i cittadini residenti in talune specifiche aree territoriali con particolare riferimento all'area metropolitana partenopea.



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