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TASSI: LE VIRTUOSE BANCHE ITALIANE SPENNANO SEMPRE PIU'’ FAMIGLIE E PMI. DA NOVEMBRE 2011 A FEBBRAIO RADDOPPIATO DIFFERENZIALE

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Le virtuose banche italiane continuano a taglieggiare famiglie ed imprese con costi dei conti correnti pari a 295,66 euro contro una media di 114 euro dell''Europa a 27, e con tassi di interessi stratosferici su mutui e prestiti, il cui differenziale, nei quattro mesi monitorati dall''Adusbef sull''ultimo bollettino disponibile della BCE (da novembre a febbraio) è quasi raddoppiato dallo 0,67% all'1,20 % sui mutui.

Per i mutui (+1,20%) il differenziale Italia-Eurolandia non aveva mai superato il punto percentuale nei periodi di nostra rilevazione iniziati nel gennaio 2009. Per i prestiti (+1,41%) si inverte drasticamente la tendenza alla riduzione manifestata da un anno a questa parte. I tassi sui mutui italiani infatti, la cui media è pari al 5,15%, sono più elevati dell''1,20 rispetto alla media Ue, pari a 3,95%, mentre il differenziale sul credito al consumo è più alto dell''1,41%, essendo regolati in Europa al tasso del 6,58%, contro una media italiana del 7,99%.

 

DIFFERENZIALE TASSI MEDI BANCARI A FAMIGLIE IN AREA EURO E IN ITALIA (nuove operazioni)

SU CREDITO AL CONSUMO (da 1 a 5 anni) e MUTUI (oltre 10 anni) (Valori percentuali) Fonte Boll.no BCE (4-2012 pag. 42) e Suppl. Boll. stat. Bankitalia (Moneta e banche) n° 17 del 6-4-2012 pag. 41.

Elaborazione e Studi Adusbef

 

 

 

Tassi Italia

Tassi

Area euro

Differenziale

Italia-Eurolandia

Gennaio 2009

Credito al consumo

8,66

7,02

+ 1,64

 

Mutui

5,10

5,03

+ 0,07

Giugno 2009

Credito al consumo

8,51

6,37

+ 2,14

 

Mutui

5,18

4,57

+ 0,61

Gennaio 2010

Credito al consumo

8,39

6,43

+ 1,96

 

Mutui

4,92

4,26

+ 0,66

Aprile 2010

Credito al consumo

8,66

6,15

+ 2,51

 

Mutui

4,70

4,12

+ 0,58

Luglio 2010

Credito al consumo

7,01

6,21

+ 0,80

 

Mutui

4,40

3,84

+ 0,56

Novembre 2010

Credito al consumo

6,97

6,08

+ 0,89

 

Mutui

4,20

3,71

+ 0,49

Gennaio 2011

Credito al consumo

6,99

6,13

+ 0,86

 

Mutui

4,22

3,86

+ 0,36

Aprile 2011

Credito al consumo

7,47

6,23

+ 1,24

 

Mutui

4,84

4,15

+ 0,69

Luglio 2011

Credito al consumo

7,64

6,53

+ 1,11

 

Mutui

4,78

4,19

+ 0,59

Settembre 2011

Credito al consumo

7,54

6,57

+ 0,97

 

Mutui

4,64

4,02

+ 0,62

 

 

 

 

 

Novembre  2011

Credito al consumo

7,32

6,48

+ 0,84

 

Mutui

4,60

3,93

+ 0,67

 

 

 

 

 

Febbraio 2012

Credito al consumo

7,99

6,58

+ 1,41

 

Mutui

5,15

3,95

+ 1,20

 

Il differenziale tra i tassi medi applicati a mutui e prestiti in Italia ed in Eurolandia.

I dati forniti da BCE e Bankitalia sono aggiornati a febbraio 2012.

I nostri mutui scontano l'impennata degli spread aggiunti al tasso (euribor o eurirs) dalle banche italiane allo scopo di scoraggiare la richiesta di finanziamenti da parte delle famiglie. Le banche possono approfittare del notevole abbassamento dell'Euribor per imporre spread in aumento. Per i mutui a tasso variabile, gli spread applicati vanno dal 2,50 a 4,90.

Vediamo l''andamento del tasso interbancario europeo:

In 9 mesi, da luglio 2011 a ieri, 13 aprile 2012:

L''euribor a 1 mese è passato da 1,46 a 0,41%.

L''euribor a 3 mesi è sceso da 1,62 a 0,75%.

L''euribor a 6 mesi è passato da 1,83 a 1,04%.

Secondo Eurisc, lo scorso febbraio si è registrato il dato più negativo dell'ultimo biennio in materia di prestiti: una riduzione del 17% nella domande di prestiti e finanziamenti da parte degli italiani rispetto febbraio 2011.

Per quanto riguarda i mutui, la quasi totalità, circa l''80%, è stata richiesta da lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato; il 7% da autonomi con partita Iva; il 3,4% da liberi professionisti, e solo il 3% da dipendenti a tempo determinato. Infine l''1,6% da pensionati.

Adusbef e Federconsumatori, preoccupate da un trend vessatorio e dalla voracità del sistema bancario, protetto scandalosamente da una Banca d'Italia che funge da badante per tutelare gli esclusivi interessi dei banchieri, chiedono al governo di istituire un fondo di garanzia per impedire che le famiglie che non riescono più ad onorare rate salatissime nonostante il tasso di riferimento Bce sia al minimo storico, possano perdere la casa.

Le "virtuose banche italiane", dopo aver ricevuto 268 miliardi di prestiti triennali Bce al tasso dell''1%, non possono continuare a taglieggiare famiglie ed imprese, col combinato disposto 'stretta creditizia', ' tassi più elevati', ma devono calmierare le loro avidità per aiutare l''Italia ad uscire dalla gravissima crisi economica.

 

 

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