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BENZINA: 4-5 CENTESIMI SONO ANCORA TROPPO POCHI. VI E’ IL MARGINE PER UNA RIDUZIONE DI ALMENO 9,7 CENTESIMI AL LITRO, CON RISPARMI DI 116 EURO ANNUI AD AUTOMOBILISTA

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La riduzione di 4-5 centesimi al litro prospettata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico risulta ancora del tutto insufficiente ed inadeguata.

Come dimostrato da recenti ricerche, infatti, vi è il margine per una diminuzione di oltre 8 centesimi al litro. A tanto ammonta il sovrapprezzo pagato dai consumatori.

Un surplus che, se eliminato, farebbe scendere il costo della benzina non di 8 centesimi, ma di ben 9,7 centesimi al litro, dal momento che, con l'IVA al 21%, vi sarebbe un'ulteriore riduzione di 1,7 centesimi.

Una situazione intollerabile quella che si è venuta a creare da anni a questa parte, con fenomeni anomali sui prezzi dei carburanti, che, solo nell'ultimo anno, hanno determinato un aggravio pari a ben 516 Euro annui (rispetto a maggio 2011).

Di fronte a questa situazione, continuiamo a chiederci dove fossero il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero dell'Economia (maggior azionista dell'ENI) e perché non abbiano controllato e monitorato l'andamento dei costi, intervenendo sul margine di guadagno dei petrolieri.

"È necessario dare un taglio a questa situazione. Basta con le timidezze sulla modernizzazione della filiera: è necessario procedere tempestivamente in direzione di una riforma del settore, a partire da una completa liberalizzazione." – sostengono Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

L'obiettivo è quello di una maggiore diffusione degli impianti low cost e la diminuzione, nell'arco di poche settimane, di almeno 9,7 centesimi sul prezzo della benzina, con risparmi di 116 Euro annui ad automobilista.

Finalmente, inoltre, si prospetta un intervento per la sterilizzazione dell'IVA, che dovrà avvenire, come richiediamo da tempo, attraverso la compensazione con l'accisa.