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CRISI: NESSUN NUOVO AUMENTO DELLA TASSAZIONE. SE SARANNO NECESSARIE NUOVE MANOVRE, CHE PUNTINO SULLA LOTTA ALL’EVASIONE, SULLA TASSAZIONE DEI GRANDI PATRIMONI E SUI TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA

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"L'ulteriore manovra da oltre mezzo punto del PIL prospettata oggi dall'Unione Europea, necessaria per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, non dovrà in alcun modo prevedere ulteriori aumenti della tassazione." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti.

Anzi, per dare respiro alle famiglie, è necessario fare un passo indietro sull'aumento dell'IVA prospettato da settembre.

Questa deve essere la premessa necessaria che il Governo dovrà tenere in considerazione nel delineare ogni azione futura.

Operare ulteriori aumenti che peseranno sulle tasche degli italiani, infatti, avrebbe effetti esiziali sull'economia del nostro Paese, già gravemente compromessa dalla drastica riduzione dei consumi dovuta al crollo del potere di acquisto delle famiglie, pari al -9,8% dal 2008 secondo la convergenza dei dati Bankitalia e O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori.

Se vi sarà bisogno di avviare nuove manovre, queste non dovranno in alcun modo intaccare ulteriormente le condizioni già allarmanti delle famiglie, ma dovranno agire all'insegna dell'equità e del riequilibrio, attraverso:

- Una sempre più determinata lotta all'evasione fiscale, anche attraverso accordi internazionali tesi a smascherare i grandi capitali evasi;

- Una maggiore tassazione delle rendite finanziarie e sui patrimoni,

- Un deciso taglio ai costi della politica, riducendo il numero dei parlamentari, il finanziamento pubblico ai partiti, nonché eliminando gli sprechi e le sovrapposizioni istituzionali come le province e le comunità montane.

Ripetiamo ancora una volta, inoltre, che è impensabile una vera ripresa senza un serio piano di rilancio della nostra economia, che dovrebbe essere attuato urgentemente con una ripresa degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, necessari per la competitività in campo internazionale del nostro Paese, nonché per i rilevanti effetti sul piano occupazionale, e su questo versante sarebbe utile un allentamento del patto di stabilità dei comuni.