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PIL: ANCORA OTTIMISTICHE LE STIME DELL’ISTAT. SENZA UN PIANO DI RILANCIO DELL’ECONOMIA LA SITUAZIONE A FINE ANNO SARA’ DECISAMENTE PEGGIORE

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L'Istat conferma le drammatiche previsioni sul PIL del nostro Paese, passate in breve tempo dal - 0,4% all'attuale -1,3%.

"A nostro avviso la stima odierna dell'Istat risulta ancora troppo ottimistica: se la situazione non cambia, il PIL rischia di avvicinarsi quest'anno al -2%." – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Siamo di fronte a dati allarmanti, che si aggiungono alla lunga lista degli andamenti negativi della situazione economica: dal livello del tasso di disoccupazione, al crollo dei consumi e persino dell'indebitamento delle famiglie.

Come se non bastasse, ad aggravare la situazione contribuiscono le ricadute degli aumenti di prezzi e tariffe nel 2012 che, secondo quanto stimato dall'O.N.F., Osservatorio Nazionale Federconsumatori, alla luce degli effetti delle manovre economiche varate quest'anno e della vera e propria stangata energetica (aumenti dei carburanti, della luce e del gas) raggiungeranno quota + 2201 Euro a famiglia.

Aumenti che decurteranno ulteriormente il potere di acquisto delle famiglie, già ridotto ai minimi termini, che ha subito una diminuzione del -9,8% dal 2008.

Questo contribuirà a determinare un'ulteriore contrazione dei consumi, con gravi effetti sull'intera economia, dalla produzione all'andamento dell'occupazione.

Si continua ad alimentare, in questo modo, un pericolosissimo avvitamento dell'economia, che richiede continue manovre correttive.

Quello che serve al Paese è, invece, una seria manovra di rilancio, che punti sulla ripresa della domanda interna e sul rilancio degli investimenti per lo sviluppo tecnologico e la ricerca, necessari per la competitività in campo internazionale, nonché per i rilevanti effetti sul piano occupazionale; su questo versante sarebbe utile inoltre un allentamento del patto di stabilità dei comuni.

Ribadiamo ancora una volta che, qualsiasi operazione che il Governo metterà in campo per la ripresa economica, non dovrà in alcun modo prevedere nuovi innalzamenti della tassazione: gli effetti per il Paese sarebbero disastrosi. In questo senso è necessario un ripensamento anche per quanto riguarda l'ulteriore aumento dell'IVA da settembre.