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Analisi e Proposte di Federconsumatori sul Servizio Idrico Integrato

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In questa fase difficile di recessione, caratterizzata da numerose incertezze, il dialogo e il confronto non possono che rafforzare le ragioni dei cittadini in tema di acqua come bene comune. Prima di tutto è fondamentale che l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas dia coerente applicazione al pronunciamento popolare dei due referendum del 2011: l'attuale proposta dell'AEEG va ben oltre l'impostazione di un metodo tariffario volto a coprire i costi del servizio, reintroducendo - seppure con una modalità differente rispetto al precedente metodo normalizzato - un principio di remunerazione del capitale, cosa che contraddice ciò che invece si afferma di voler rispettare.
Un altro aspetto fondamentale è costituito dalla ridefinizione dei compiti di governance di tutti i soggetti ed attori della filiera idrica alla luce delle nuove funzioni di regolazione del servizio idrico integrato trasferite all'AEEG dal Governo e dal Parlamento nel dicembre 2011. In questo quadro, il decreto attuativo che delinea le nuove competenze tra Ministero dell'Ambiente, Autorità nazionale dell'acqua, Regioni e nuove Autorità di bacino territoriale disegna una ripartizione di competenze che richiede un monitoraggio attento per i nuovi equilibri che si determineranno per arrivare al buon "governo dell'acqua". Federconsumatori, che per 9 anni ha chiesto l'istituzione di un'Autorità indipendente per il servizio idrico integrato, vede in questa fase l'avvio di una nuova pagina e intende dunque partecipare a questo processo con le nostre proposte, al pari delle altre Associazioni, per costruire un rapporto positivo nel rispetto dei rispettivi ruoli, così come è accaduto nel settore energia.
Analogamente, con il Ministero dell'Ambiente, con le Regioni e le Agenzie distrettuali e i gestori, vogliamo sviluppare una nuova cultura di partecipazione, dei diritti dei cittadini e di governance sul territorio in un settore che, per la presenza di molti soggetti, si rivela alquanto complesso.

Le nostre proposte per il miglioramento del servizio e dei diritti del cittadino:
1 – Adottare un nuovo metodo tariffario che sia più aderente al principio di promozione della qualità del servizio reso e del risparmio della risorsa idrica, migliorare l'efficienza gestionale e contenere le tariffe;
2 – Rendere omogenee le articolazioni tariffarie, le fasce di consumo del servizio idrico e le altre componenti su ambito non solo di singolo ATO ma di bacini distrettuali/regionali, premiando utenze che usano l'acqua con oculatezza e risparmio. Al fine di salvaguardare un bene primario, occorre sperimentare su vasta scala le tariffe "pro-capite", che premiano consumi responsabili e sostenibili e penalizzano gli sprechi;
3 – Dare applicazione in tutte le regioni alla tariffa sociale attraverso criteri uniformi e omogenei con l'ISEE rivisitato, per rendere sostenibili i piani tariffari e di investimento per le famiglie numerose e meno abbienti e per coloro i quali siano temporaneamente senza lavoro (casi di cassa integrazione, disoccupazione, mobilità ecc.);
4 – Applicare con maggiore gradualità i piani tariffari conseguenti al nuovo metodo che l'AEEG sta adottando. Secondo le simulazioni di calcolo, tali piani potrebbero portare ad aumenti consistenti, difficilmente sostenibili da parte dalle famiglie, che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese. A questo proposito non si possono ignorare gli indici di morosità e di ritardo nei pagamenti delle bollette, che hanno raggiunto livelli mai visti prima;
5 – In caso di mancato rispetto dei piani di investimento inseriti in tariffa, l'AEEG deve introdurre misure sanzionatorie, come l'obbligo di ridefinizione dei piani tariffari. Per il futuro, l'Autorità dovrà riconoscere adeguamenti tariffari solo relativamente ad investimenti realizzati a consuntivo;
6 – Verifica periodica e sostituzione contatori in tutta Italia ogni 15 anni previo regolamento del Ministero delle Attività Produttive.

Per quanto riguarda i nuovi contratti di servizio, chiediamo che vengano inseriti quattro punti importanti:

a) Promozione tra gli utenti della cultura del risparmio e della qualità della risorsa idrica attraverso campagne informative che coinvolgano le Associazioni dei Consumatori;
b) Le carte dei servizi (standard di qualità e monitoraggio) e i regolamenti contrattuali del servizio idrico integrato devono essere oggetto di "accordo tra le parti", in particolare con le Associazioni dei Consumatori, così come previsto dalla finanziaria 2008 (art.2 comma 462 e seguenti). Ai sensi del Codice del Consumo, le carte e i regolamenti stessi devono inoltre essere esenti da clausole vessatorie e che prevedano indennizzi automatici a favore dei consumatori;
c) La partecipazione civica deve essere promossa e prevista per legge, coinvolgendo i cittadini nel servizio idrico integrato attraverso le Associazioni dei Consumatori ed altre organizzazioni rappresentative, con obbligo di parere su regolamenti, convenzioni, piani tariffari e di investimento e qualità dei servizi e dell'informazione ai cittadini;
d) Occorre sperimentare ed estendere le procedure di conciliazione estragiudiziale anche nel settore idrico per la gestione delle controversie sulla fornitura del servizio o delle bollette fra consumatori e gestori;
e) Bollette trasparenti: adottare un format omogeneo che porti chiarezza e comprensibilità a tutela dei cittadini.

 

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