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POLIZZE VITA E CONTI DORMIENTI: IL GIUDICE DI PACE DI NAPOLI CONDANNA POSTE VITA A PAGARE

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Alla morte del padre, ha scoperto di essere beneficiario di una polizza "Poste Vita". Un sudato investimento, depositato mese per mese da un piccolo risparmiatore, un operaio, in favore del figlio. Una polizza decennale, con scadenza prevista per il dicembre 2011. Ma prima della scadenza il padre era deceduto, così il beneficiario ha richiesto a Polizze Vita la riscossione della polizza, non appena trovata in un cassetto. Qualche giorno dopo, le Poste hanno risposto di non poter procedere alla liquidazione del capitale assicurato in virtù di un presunto obbligo di devolvere al "Fondo per l'indennizzo dei risparmiatori vittime di frodi finanziarie" i premi non riscossi nel termine prescrizionale di due anni.

Eppure il contratto di assicurazione prevedeva tutt'altri termini.

A quel punto, il beneficiario della polizza, un giovane anch'egli operaio, si è rivolto alla Federconsumatori la quale, tramite l'avv. Roberta Rispoli ha proposto ricorso dinanzi al Giudice di Pace di Napoli ottenendo la condanna di Poste Vita S.p.A. al pagamento del premio.

 

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