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ENERGIA ELETTRICA: IL GOVERNO TAGLI ONERI E PRIVILEGI

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Siamo sollevati all'idea che non sia stato ricompreso nel "pacchetto sviluppo" il provvedimento riguardante la riduzione del costo dell'energia elettrica attraverso la diluizione degli oneri delle fonti rinnovabili addebitate in bolletta, su obbligazioni finanziarie emessi dal Gestore Servizi Elettrici.

Come abbiamo sottolineato più volte il piano elaborato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, non avrebbe generato altri risultati se non quello di protrarre per un ulteriore decennio (2027 - 2037) la copertura degli oneri generali di sistema, con un ulteriore aggravio di 30 miliardi di euro, spesa che sconterebbero le future generazioni.

D'altro canto ci preoccupa la mancanza di interventi adeguati da parte del Governo per diminuire il peso delle bollette elettriche, che aggrava sempre di più i bilanci delle famiglie italiane.

Ribadiamo, per l'ennesima volta, quali sono i percorsi che, se intrapresi, potrebbero apportare un contributo effettivo alla riduzione della bolletta elettrica:

1- Eliminare dalla fattura elettrica la componente A4 degli oneri di sistema che finanzia le agevolazioni sul costo dell'energia elettrica per la rete ferroviaria italiana. Tale eliminazione comporterebbe un risparmio sulle bollette delle famiglie di 460 milioni di euro per il 2013, pari ad un risparmio annuo di oltre l'1%.

2- Applicare il nuovo metodo del "costo evitato di combustibile" (CEC), per il CIP6, a partire dall'anno 2012 e per tutto l'anno 2013 (cosa non prevista, ad oggi, nel decreto legge "del fare"). Tale applicazione implicherebbe un risparmio di 800 milioni di euro, pari ad oltre il 2% sulle bollette domestiche.

3- Trasferire sulla fiscalità generale gli incentivi alle imprese energivore, che attualmente pesano sulle bollette per circa 600 milioni di euro.

4- Abolire l'assoggettamento ad IVA degli oneri di sistema: una vera e propria "tassa sulla tassa".

 

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