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RETE CAMPANA CIVILTA’ DEL SOLE E BIODIVERSITA’: Un anno ‘solare’: un primo bilancio a dodici mesi dall’entrata in vigore della Legge Regionale d’Iniziativa Popolare sul Solare in Campania.

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Il 25 febbraio 2014 segna un anno dall'entrata in vigore, con la pubblicazione sul BURC, della Legge d'iniziativa popolare sulla cultura e diffusione della Energia Solare in Campania, divenuta legge regionale n.1 del 2013. La Rete Campana della Civiltà del Sole e della Biodiversità ha voluto festeggiare questo primo anniversario e fare un bilancio di questi dodici mesi con una assemblea pubblica, che si è svolta nel pomeriggio di martedì 25 presso la sala consiliare della 2^ Municipalità di Napoli. L'incontro è stato introdotto e coordinato da Anna Maria Cicellyn Comneno (vice presidente della RCCSN), che ha ricordato la nascita della legge popolare (ora L.R. n. 1/2013) e la sua unanime approvazione, ma anche la grande scommessa di una Rete associativa che intende mantenerne vive le motivazioni più profonde e pubblicizzarne l'esistenza, coinvolgendo le municipalità, i territori e le comunità locali, veri destinatari di questa rivoluzione energetica dal basso. Ermete Ferraro (l'altro vice presidente della RCCSB) ha ripercorso le tappe di questa esaltante esperienza di democrazia partecipata, illustrando le iniziative assunte dalla Rete Solare per diffondere la "civiltà del sole" e per proporre valide alternative ad un modello energetico insostenibile sul piano ambientale e sociale. La proposta di "linee guida" per i piani solari comunali PESC) è stata un'altra chance offerta ad una Regione che si è mostrata subito 'matrigna' verso la legge pur approvata, che ha cercato di mutilarne il testo e l'ha perfino ignorata nei suoi bandi pubblici, viziati da questa persistente inadempienza istituzionale. Altrettanto grave è stata la scarsa attenzione prestata dallo stesso Comune di Napoli, la cui amministrazione sembra non saper cogliere le enormi potenzialità della legge, a partire dalla Biennale del Sole e della Biodiversità e dagli stessi PESC.
Claudio Pellone, Lucio Righetti, Simona Pucciarelli e Giovanni Caruso (Comitati per un piano alternativo dei rifiuti e contro l'inceneritore) hanno ribadito che una legge popolare è una grande potenzialità per l'ambiente e la democrazia partecipata e che, quindi, una Rete come quella sul Solare è un'occasione per trasformare dal basso i comportamenti ed i modelli culturali antiecologici che ne sono alla base dell'attuale crisi energetica. Il fabbisogno energetico è volutamente sovrastimato e le politiche governative vogliono disincentivare le energie rinnovabili. Ma quella del solare deve essere una scelta di fondo e popolare, prima ancora di un'ipotesi sostenuta da incentivi economici. Bisogna quindi fare assemblee a Giugliano e in tutte le aree dove la Rete ha proposto di utilizzare siti compromessi sul piano ambientale per la realizzazione di parchi solari che non tolgano altra terra all'agricoltura. Occorre un'alleanza delle forze alternative per didendere i "beni comuni" assediati dagli interessi privati. Tutti e tre pertanto, hanno concordato sulla necessità d'un'iniziativa pubblica a Giugliano, per presentare il progetto delle "piramidi del Sole" in siti come Taverna del Re, riscattando quell'area dall'attuale degrado.
Paola Silvi (RCCSB) ha confermato che la Rete non deve perdere la sua "visionarietà", soprattutto in un contesto politico sempre più ostile alle istanze ambientali e sempre più centralista. Questo non deve significare però chiudersi e non fare le giuste alleanze, in modo da portare ad attuazione le potenzialità della legge popolare, coinvolgendo anche il mondo dell'università e quello produttivo. Luciano Santoianni, in qualità di consulente legale della RCCSB, si è detto disponibile ad intervenire anche sul piano giudiziario, affinché la L.R. 1/2013 sia finalmente attuata da quella stessa Regione che un anno fa l'ha sancita come una propria norma. Anche Agapito di Tommaso ha ritenuto prioritaria la presentazione delle "linee guida" per i PESC in una sala del Comune di Napoli, rilanciando la battaglia per la libertà energetica.
Carmine Attanasio (consigliere comunale dei Verdi) ha ricordato le battaglie per difendere il verde ed il mare di Napoli ed ha espresso il proprio sconcerto per alcune scelte di questa amministrazione, come quella su Bagnoli, che richiedono un'alleanza più forte e compatta degli ambientalisti. Anche Fulvio Frezza (vice presidente del Consiglio Comunale di Napoli) si è associato all'auspicio di un'azione congiunta delle forze politiche, non solo ambientaliste, per cambiare dal basso la realtà e per combattere il degrado ambientale. Si è poi impegnato a riportare la Legge e la sua attuazione in Commissione Ambiente, rilanciando così l'iniziativa del Comune di Napoli. Anche Francesco Chirico (Presidente della 2^ Municipalità di Napoli) e Pino di Stasio (cons. della 2^ Municipalità per le Sinistre) hanno ribadito la volontà di sostenere il percorso di attuazione della Legge sul Solare e la disponibilità a far votare un ordine del giorno che lo riattivi e spinga per la sua attuazione reale, sul quale aprire una vertenza con la Regione. Si è associato anche Roberto Braibanti (responsabile per l'energia di S.E.L. Campania), puntualizzando che acqua ed energia restano delle priorità, in quanto su di esse si esercitano gli attacchi delle multinazionali per privatizzarle. Ecco perché va appoggiato il progetto delle "piramidi del sole", un'enorme opportunità per un rilancio del movimento nel suo complesso.
Nicola Lamonica (R.C.C.S.B. e Coord.re V.A.S. Campania) ha espresso l'auspicio per un nuovo modo di fare politica e la necessità di combattere contro ritardi ed inadempienze nell'attuazione della legge. Ha poi sottolineato l'esigenza che il Comune di Napoli si renda disponibile ad organizzare la Biennale del Sole e della Biodiversità e appoggi pienamente i piani solari comunali. Paolo Nicchia (Comitati per Bagnoli) ha sottolineato le scelte ambientalisticamente discutibili che sta facendo l'attuale amministrazione napoletana. Una mediazione è stata invece auspicata da Anna Savarese (vice direttore regionale di Legambiente Campania), che ha suggerito di contattare altri comuni per rilanciare i PESC, confrontandosi con tutti per evitare di essere relegati in posizioni minoritarie.
Le conclusioni dell'incontro, molto partecipato e stimolante, sono state affidate ad Antonio D'Acunto, primo firmatario della Legge e Presidente della RCCSB, il quale ha messo il evidenza l'importanza della Rete come nuovo soggetto collettivo, che cerca di raggiungere e coinvolgere i soggetti territoriali. I rischi più volte paventati di un saccheggio della aree coltivabili per un affrettato e selvaggio assalto alle rinnovabili, in assenza di regole certe, sono stati da lui ribaditi anche alla luce dell'impatto ambientale della mega-centrale solare-termica realizzata recentemente in California, distruggendo la biodiversità del deserto del Mohave. Bisogna allora riaprire la battaglia sui contenuti e lo spirito alternativo della Legge, ma anche promuovere alleanze per un vero cambiamento. La Giunta de Magistris e lo stesso Consiglio Comunale di Napoli devono decidere che cosa vogliono fare dell'area dismessa di Napoli-est ma anche di quella, ancora riscattabile, di Bagnoli. Piani solari e Biennale del Sole e della Biodiversità, pertanto, restano le priorità su cui misurare la loro effettiva volontà di adoperarsi per realizzare una legge troppo a lungo disattesa.

 

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