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Pendolaria 2014: trasporto ferroviario tra AV, grandi opere e pendolari appiedati

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Roma, Milano, Venezia. Tre città collegate da una rete ferroviaria che conta 100 treni al giorno in partenza dalla Capitale verso queste destinazioni del Nord: un'offerta che tra Frecciarossa, Frecciargento e Italo è aumentata del 290% dal 2010 ad oggi. La faccia nascosta della medaglia la fanno gli Intercity che hanno invece subito tagli del 23% lasciando a piedi migliaia di pendolari che per muoversi preferivano il treno all'uso quotidiano della macchina. Un' Italia a 2 velocità, quella analizzata da Legambiente nel rapporto Pendolaria 2014.

I pendolari italiani si dibattono quotidianamente con ritardi e disservizi di ogni genere, cui si aggiungono ingiustificati aumenti del prezzo di biglietti e abbonamenti e la chiusura di oltre 1.189 km di rete ferroviaria per il trasporto regionale.

"Eppure", dichiara Edoardo Zanchini, vice Presidente di Legambiente, "se si potenziassero e migliorassero i collegamenti e il servizio, i viaggiatori aumenterebbero, come dimostrano alcuni casi di Regioni, come Toscana, Puglia e Trentino Alto Adige, che hanno speso risorse a questo scopo. È un problema di investimenti e di attenzione delle Istituzioni verso i cittadini che utilizzano il servizio". Su questo aspetto i dati evidenziano chiaramente come negli ultimi anni l'interesse del Governo, con la Legge Obiettivo e il Piano Infrastrutturale, si sia concentrato maggiormente su strade e autostrade e grandi opere in genere, a cui è stato destinato il 66% degli investimenti.

Le Regioni, che avrebbero il compito di garantire la qualità del servizio, non sono state da meno nel trascurare le necessità dei pendolari: il 56,6% delle risorse è stato destinato al trasporto su gomma e il restante 43,7% diviso tra ferrovie e metropolitane.

La conferma arriva direttamente da Trenitalia che detiene attualmente il 75% del mercato del trasporto locale: "nei contratti che Trenitalia ha con le Regioni, in media negli ultimi anni sono stati richiesti tagli dal 10% dei servizi, con punte di 1 treno su 5", dichiara Vincenzo Soprano, Amministratore Delegato della società che continua: "la chiave per lo sviluppo e la crescita del sistema sta nella competizione, per questo va promosso l'utilizzo del meccanismo delle gare per la realizzazione dei miglioramenti del servizio".

"Gare che si devono svolgere con regole chiare e trasparenti e che abbiano come modello le best practice degli altri paesi europei, come la Germania, per quanto riguarda gli standard di qualità". Il 2015 sarà un anno cruciale per il trasporto ferroviario in Italia, durante il quale scadrà il contratto per gli Intercity con Trenitalia e le Regioni dovranno disporre le gare per i nuovi Contratti di Servizio. Ma c'è il rischio che la situazione resti immutata.

"Per questo Legambiente chiede all'Esecutivo di definire una nuova politica per il trasporto ferroviario e di fermare i tagli indiscriminati", specifica ancora Zanchini. "Le Regioni, dal canto loro, dovrebbero investire di più nel settore, arrivando almeno al 5% del bilancio, mentre il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non dovrebbe dimenticare il suo ruolo fondamentale, ossia controllare la qualità del servizio".

di Elena Leoparco

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